chi sono

Sono Maria Serena, ho insegnato letteratura italiana. Oggi scrivo e sono qui per riflettere, dialogare raccontare. I miei interessi sono rivolti alla comune condizione umana, anche quella raccontata dalla letteratura. Vorrei partecipare alla costruzione di un pensiero nuovo e diverso, fondato su radici antiche, che riconosca uguaglianza e giustizia a tutti.

venerdì 28 dicembre 2007

La CLASSE è TORNATA

eBOOK : La classe non è . doc



Sono venuti a trovarmi quando hanno saputo dell’ebook. Sono venuti in gruppo, altri hanno inviato sms o hanno mandato saluti e messaggi.
I ragazzi della mia classe iscritta in terza nell’anno 2001-2002 e diplomatasi nel 2003-2004 hanno adesso 22 anni. Lavorano tutti, ma non tutti hanno trovato impiego corrispondente al loro diploma. Lavorano tutti, anche quelli che stanno facendo l’università. Tranne Gabriele che ha preso la Laurea breve in tecnico di radiologia da un mese ed aspetta il primo lavoro. Ovviamente sono perversamente fiera di tutti, e soprattutto di quelli che, con un diploma tecnico, adesso studiano scienze storiche o filosofia. Non è una novità perché quasi tutte le mie classi hanno avuto dei laureati in lettere, compreso Michele Lapiccirella che mi veniva a trovare dicendo ironico: ”Lo sai vero che hai fatto dei danni? Perché la colpa è tua se mi sono iscritto a lettere…”
Insomma non esibisco volentieri i sentimenti; ma qualche volta i sentimenti tracimano e allora è giusto rassegnarsi e lasciarsi navigare sulle onde increspate dalla tenerezza. Hanno telefonato e insistito, organizziamo noi. Allora ho risposto, venite da me. Sono venuti ed hanno voluto portare loro la pizza. E con la pizza un bellissimo mazzo di fiori, due bottiglie di vino del nonno di Davide, e una bottiglia di rosso speciale (questo lo deve bere la professoressa ha sentenziato Nick).
Non sono regali scontati. I miei ex selvaggioni non erano tipi da regalo né da fiori: tantomeno da fiori con un significato. “Matteo! spiegale tu!” hanno intimato al filosofo, e lui senza esitazione né imbarazzo ha spiegato: “Il girasole perché noi giriamo intorno a lei, gli iris per l’amicizia, il tulipano perché ci stava bene, e la rosa rossa… perché la rosa rossa ci voleva insomma!”
Insomma sì! Li ho abbracciati: tanto più alti e imponenti di me, così uguali e così cambiati. La tavola era apparecchiata con qualche piccolo antipasto; si sono tolti i giacconi e si sono dati subito da fare: Riccardo e Matteo hanno messo in tavola la pizza e siamo stati benissimo. Parlato, ricordato, riso. Poi ho fatto la sorpresa: ho tirato fuori la carta geografica dell’Europa della loro aula. Sottratta al macero perché ridotta com’era dalle loro incursioni e decorazioni sarebbe stata eliminata. Me l’ero presa l’ultimo giorno di scuola con loro. E’ indescrivibile: ci sono nomi di città modificati, disegni, scritte, risultati di partite, esclamazioni del loro lessico scolastico etc. Praticamente commossi ma soprattutto divertiti se la sono rimirata e studiata come tornati ragazzini. Poi hanno sparecchiato e pulito tutto. Sono andati sul terrazzo a fumare qualche sigaretta e se ne sono andati portando via il sacchetto della spazzatura. (Ci pensiamo noi!)
Mi è venuta in mente la sera della festa di fine d’anno del quinto anno estate 2004; sempre affettuosi e divertenti, ma con qualche trasgressione che ha lasciato tracce non proprio signorili a casa della collega.
Invece a casa mia sono stati perfetti. Ma con me, dopo il travolgente inizio del primo anno in terza sono stati sempre “diversi”. E io con loro sono sempre stata diversa.


Perché non esiste un modo di insegnare o di essere persone. Esiste una realtà, in questo caso scolastica, con cui si deve interagire inventandosi un linguaggio complesso e dedicato. E non esiste un modo per farsi rispettare ed amare diverso da quello di amare e rispettare per primi.
E sono contentissima che sia andata così. Basta.
Ho detto davvero troppo stavolta.

mercoledì 26 dicembre 2007

BUON NATALE

*
Ohh!
Sta arrivando Natale
Meglio un Natale silenzioso.
Meglio un Natale così come viene.
Meglio un Natale col cenone di casa.
Meglio un Natale un po' litigato che levigato.
Meglio un bel Natale al colesterolo che probiotico.
Meglio un Natale senza regali che un regalo senza Natale!
Meglio un Natale con la notte di Natale. Ma dove sono gli zampognari?
Meglio un Natale senza champagne che con il tg a manetta.
Meglio un Natale senza caminetto che con la grigliata e la birra.
Meglio un Natale senza prediche sul carovita che il carovita senza Natale.
Meglio un Natale senza Alitalia che con la dentiera di Padoa-Schioppa-Raccapriccio.
Meglio un Natale senza albero di Natale che alberi di plastica bianca e palle blu .
Meglio un Natale con bambini che sfasciano casa che con velina che zompetta nella tv.
Meglio nessun regalo che lifting, botox e bisturi come regalo di Natale.
Meglio un Natale con le rughe e il fruscìo delle carte veline.
Poveri ricchi. Non sanno niente del Natale.
Tu scendi dalle stelle per noi. Gli altri ... scendono tutti dal suv e dall'elicottero.
E' Natale adesso.
Silenzio
ssssss
ssssss
grazie!
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Questo albero di parole è dedicato a tutte le persone che hanno pazientemente letto le mie parole sulle Notecellulari.spinder.com e in particolare al Praticomondo che ha dato vita alle mie scartoffie trasformandole in un rutilante ebook.
Grazie buon Natale
Maria Serena Peterlin Ricci
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mercoledì 12 dicembre 2007

Da FIORONI a GARIBALDI e ritorno

Da Fioroni a Garibaldi (e ritorno)
L'incauto navigatore che percorrendo l'ampio oceanico web decidesse di approdare per una sosta culturale ristoratrice presso il sito della Pubblica Istruzione (il portale per l'autonomia e l'innovazione, recita, modestia a parte, l'intestazione di Viale Trastevere) cliccando su http://www.pubblica.istruzione.it/
verrebbe accolto dal sorriso ben pasciuto in grisaglia grigioperla e cravatta azzurro-laziale del principale inquilino. Ma se, non contento se ne addentrasse nei seni e nei golfi e, ancor non pago si inoltrasse con vero sprezzo del pericolo nella baia della sezione studenti http://www.pubblica.istruzione.it/studentionline/ si imbatterebbe immediatamente in tempestosi guardiani dal nomi inequivocabili: Sezione legalità, Sezione bullismo, Sezione costituzione (tutte attive e cliccabili) e da una modesta Sezione diritto allo studio non ancora attivata.

Se l'austera atmosfera non l'avesse ancora scoraggiato a sufficienza, l'avventuroso web-nauta potrebbe essere tentato dall'esplorare le Ultime notizie e in particolare la -Proposta alle scolaresche di un soggiorno a Genova in occasione della rassegna “Garibaldi. Il mito” -
Ed ecco aprirsi al suo sguardo l'accogliente e bella scritta rossa a caratteri x-large : Dal mito alla Superba - Garibaldi e Genova Proposte alle scolaresche di un soggiorno a Genova in occasione della rassegna: "Garibaldi. Il mito" -
Sissignori. Garibaldi. Il mito.
Seguono dettagliati programmi articolati e distinti per tipi di scuole : Elementari, Medie e Superiori. Con illustrazione degli itinerari, dei pranzi al sacco e, in caso di pioggia, in uno spazio coperto e così via.
Niente di sorprendente, niente di negativo. Considero la visita di studio un evento positivo e utile all'esperienza socio-affettiva e culturale dei ragazzi. Rimane da chiedersi se sia educativo storicamente corretto proporre con tanta naturalezza la definizione di "Mito" per la complessa figura di Garibaldi. Se sia corretto sponsorizzare quella mostra in quella determinata città e prospetticamente orientarla a quella visione storica. E rimane da chiedersi se nelle centinaia di altre belle città italiane (Venezia, Ferrara, Napoli, Firenze etc) manchino spazi, eventi, occasioni.
Garibadi e basta invece... ma perchè?


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venerdì 7 dicembre 2007

La scuola è bocciata? Io boccio i dirigenti.

DIRIGENTI SCOLASTICI : tutto ok?
Mi è stata chiesta un'opinione sul recente rapporto OCSE in base al quale la scuola Italiana risulta una delle ultime in classifica. Ho notato che quando a parlare di scuola non sono né gli insegnanti, né i cosiddetti esperti o addetti lavori vengono alla luce problematiche importanti di solito marginalizzate nei luoghi deputati dell'Istruzione Pubblica. Invece nel mondo del lavoro (ma anche nell’Università) si sostiene che la nostra scuola è molto costosa ma fabbrica “somari”. Fioroni se la cava applicando alla scuola la definizione di "ascensore sociale", ovvero egli afferma che se la scuola permettesse di ottenere un buon posto di lavoro, allora il desiderio di studiare aumenterebbe.
Fioroni omette di ricordare a se stesso (Ministro della Repubblica) che anche un ragazzo colto, preparato, pieno di buona volontà e con un buon voto di Diploma o di Laurea si trova di fronte alla realtà di:

1. livellamento al basso delle retribuzioni (matematico o ingegnere, letterato o aspirante avvocato, perito industriale o ragioniere … le retribuzioni si aggirano, quando va bene, intorno ai 1000-1200 euro al mese)
2. condizione di incertezza del futuro.
3. Precarietà di lavoro per tutti: giovani e adulti, lavoratori con o senza esperienza.
Per cui il suo "ascensore" ci appare come una delle tante percezioni che solo il suo (a)dorato pince-nez riesce a captare.
Ma è vero che anche il mondo della scuola non sempre guarda lontano. Infatti nei consigli di classe o nei collegi docenti si parla di solito di andamento didattico-disciplinare, di modalità di recupero di debiti formativi, di quanti giorni concedere per la gita o, se proprio si va sul difficile, della formazione classi e della distribuzione dei soldi del Fondo di Istituto.
Ma poco o nulla affatto ci si occupa dell'utilità dei curricula ai fini della professionalizzazione dei diplomati di scuole tecniche
Per questo può accadere che un osservatore più neutro, non scolastico riesca a mettere in evidenza questioni considerate meno importanti, ma che invece risultano molto pertinenti rispetto ai risultati dell'istruzione e non soltanto al processo in atto. Vi è poi la questione, fondamentale quanto mai, della valutazione dell'opera dei docenti.
Un eventuale giudizio negativo sulla classe docente non va generalizzato, così come per altre categorie. Ma una analisi onesta, che desideri un miglioramento della situazione della scuola, deve svelare apertamente e senza reticente un antico guasto causato dalle conseguenze provocate dal tipo di reclutamento del personale docente avvenuto dagli anni 74-75 in avanti. In quel periodo, per esser chiari, si è iniziato ad assumere gli insegnanti "ope legis" e non, come prima, per selezioni tramite severi concorsi cattedre. Questa prassi ha avuto effetti peggio che negativi sulla qualità dell'insegnamento. A partire dal 1974 tutti abbiamo assistito, dall'esterno o dall'interno del sistema scolastico, all'immissione in ruolo (a regime torrentizio) di colleghi che finalmente entravano in ruolo per...anzianità di supplenza.…
Qualcuno era ottima persona preparata e seria, altri invece erano stati più volte bocciati ai concorsi e sono riusciti ad ottenere abilitazioni con corsi speciali e non per esami.
Allora: vogliamo rimettere esami per tutti, o solamente per gli studenti settembrini?

Attualmente quel sistema di reclutamento sembra chiuso, e speriamo che rimanga così.
Infatti la qualificazione dei docenti che seguono il biennio di perfezionamento delle SSIS possiede certamente serietà e credibilità molto più concrete.

A scuola ho spesso anche io desiderato che sul lavoro dei docenti ci fosse una verifica competente ed equilibrata. Il più delle volte l'intervento di un bravo dirigente può migliorare la situazione davvero.
Ma, tolte le dovute eccezioni, qual è e dov’è il BRAVO DIRIGENTE?
Al di là della solita difesa corporativa e di categoria, al di là degli arroccamenti su sussiegose posizioni di privilegio, al di là delle nomine, anche queste perseguite ed ottenute con corsi speciali o per la solita procedura ammuffita e avvilente e che mi permetto di definire quella dell’anzianità di supplenza (da vicepreside nominato dal dirigente a preside incaricato per anzianità e titoli vati a corso di formazione concorso riservato …) al di là di tutto ciò dove sono lo smalto del leader, la competenza del manager, la capacità di gestire le situazioni del dirigente di qualità dotato di spessore culturale e passione didattica?
Spesso si sente dire che sarebbe necessario "licenziare" i fannulloni o gli incapaci. Non demonizzo una simile ipotesi perchè, come in molti campi (del pubblico impiego in particolare), è frustrante, per chi lavora seriamente, vedere accanto a sé imbroglioni che si portano a casa uno stipendio immeritato mentre dovrebbero essere per lo meno retrocessi a compiti di minore ricaduta sociale. Però prima o contemporaneamente (io preferirei "prima") si dovrebbe intervenire sui DIRIGENTI scolastici che percepiscono ottimi stipendi, aggiungono a questi le prebende dei progetti e di altre attività, ma non si occupano o non sanno gestire le attività didattiche, non sanno motivare e distinguere come dovrebbero, anzi.Per molti dirigenti un buon insegnante è semplicemente uno che tiene le classi in silenzio e si presenta agli scrutini con un congruo numero di insufficienze ben distribuite: attenzione però, insufficienze come 4 o 5 con cui non si boccia...Perchè bocciare è una grana che nessuno di questi soloni arcigni e pigri vuole davvero affrontare.
E il cerchio si chiude..



domenica 2 dicembre 2007

Roberto Benigni lusinga ma non convince

BENIGNI tratta l'ALIGHIERI DA PAR SUO - ma è sguaiataggine

Benigni show tra sesso e politica titola il Corriere.it
"Un fiume in piena tra calambour [ma si scrive calembour... cari giornalisti del Corrierone ndr] , satira politica e frequenti richiami a battute su temi sessuali e «parolacce» volutamente inserite qua e là."
Infatti è stato così. Ma cosa significa "Parolacce volutamente inserite?" Significa forse che possono ... scappare incontrollate?
In effetti una sensazione di scarso controllo si è percepita e l'ho avuta anche io.
Certamente Benigni dava l'impressione di essere del tutto a suo agio: ammiccante, faceto, brillante funambolo di parole: ma le battute erano tutte giocate e sostenute su una volgarità poco conciliabile con l'orario dello spettacolo, diffuso in prima serata, e oltretutto poco coerente con la funzione educativa che l'illuminato Fioroni Ministro della Pubblica Istruzione vorrebbe attribuirgli.
Sarà un bell'insegnamento portare le scolaresche in aula-proiezione a visionare il dvd del comico che avrebbe dovuto illustrare la Commedia e leggere Dante.

Per farla breve: dopo un lungo esordio politico-sessuale Benigni ha attaccato una sperticata orazione nazionalista dedicata all'elogio dell'italianità. A quanto pare ci siamo inventati qualsiasi cosa e qualsiasi disciplina o scienza: dalla musica alla pittura, dalla filosofia all'architettura.
Simili sermoni li teneva la mia maestra Raffaella Frateiacci che ricordo sempre con grande affetto. Ma la mia maestra elogiava la cultura e l'arte italiana spronandoci a farcene degni eredi, non boriosi sponsor. Invece il Benigni ha strologato a tutto tondo infilando tutta una serie di patetiche vanterie scontate anche se, di questi tempi, tutto sommato gradevoli e gratificanti. (Facciamolo ambasciatore in Romania)
Taccio dell'Alighieri trattato come un fantoccio a cui il Benigni ha fatto dire di tutto.
Qualsiasi pensiero benigniano folle o mediocre, ispirato o digerito che fosse è stato attribuito a Dante: "Dio ha bisogno dell'uomo e non l'uomo di Dio", "si può andare verso la fede senza crederci", "alla fine del nostro viaggio incontreremo noi stessi" e via straparlando con assoluta ignoranza e indifferenza rispetto alla cultura dantesca. Per di più nominando Tommaso d'Aquino e i padri della Chiesa come se fossero i suoi compagni di merenda, ma senza mai citarne una riga. Anche perchè studi simili fanno tremare le vene e i polsi ai maggiori studiosi e sono pane di scienza per tempre robuste, non per divulgatori di ortaggi ed altri piselli quali il nostro ha dimostrato stasera di essere.
Meglio avrebbe fatto il Benigni a fermarsi alla satira politica, che gli viene assai bene.
Per farsi esegeti e filologi di Dante non basta esser toscani e Fiorentini (ma lui poi è di Prato no?).
La toscanità va benissimo per parlare del lardo di Colonnata .
E lì ci si dovrebbe fermare pudicamente.

sabato 1 dicembre 2007

Notturno dinamico

Notturni, come flussi paralleli,
corrono umani imprigionati e soli
avvolti nelle plastiche lamiere.
Vettori sotterranei e anonimanti
dove il respiro la sua sosta trova
tra scosse, allunghi e strappi di ripresa.

Note le strade sconosciuti i volti
scorrono sulle ruote, ma i colori
sembrano oblique luci azzurreggianti.
Il neon scolpisce quelle facce chine.
Le teste ciondolanti e rassegnate
dove sta rinserrato ogni destino.

In superficie scorrono le strade:
oblunghe luci di fanali inquieti
scorrono perlustrando sull'asfalto:
cercano forme note e ansiose voci.

Subito sfreccia un treno indifferente,
dentro altre teste ciondolanti inani
sembrano noncuranti, ma ciascuno
segretamente un porto al cuore cerca.

lunedì 26 novembre 2007

VIOLENTI gli ADOLESCENTI ma PER BENE gli ADULTI?

Adolescenti violenti - Adulti perbene
Quanto mi innervosiscono gli adulti perbene che parlano con tanta gravità e assennatezza di adolescenti violenti, bulli ed estremi. Questa specie di neologismo "adolescenti estremi" classifica con enfasi compunta gli episodi raccontati su giornali, radio, tv e internet. Come se non bastasse ho sentito stasera una specie di giornalista sbarcata da non so dove che su La7 si dichiarava convinta assertrice della cattiveria dei bambini e dei ragazzi della nostra società. Ecco il bel prodotto culturale di questi trentacinquenni-quarantenni acidini che non generano per scelta e si innervosiscono se casomai si trovano alle prese con il problema dell'educazione. La suddetta citava sapientemente il libro Cuore, testo fondamentale(?), scambiando un libro per l'infanzia scritto negli anni dell'Italia monarchica e post-unitaria per un trattato pedagogico e tra l'altro identificava il protagonista buono del libro nel fanciullo Enrico scambiandolo con il vero eroe buono che è semmai il fanciullo Garrone. Il povero Franti è anche troppo facile classificarlo.
Ai suddetti adulti perbene, sterilmente sentenzianti, suggerirei di studiare bene i principali testi di pedagogia (almeno quelli dal settecento ai giorni nostri) e di considerare che se il problema dell'educazione ha sempre costituito un argomento su cui spendere fiumi di inchiostro e anni di studio allora vuol dire che non è un problema semplice si cui si possa autorevolmente pronunciarsi senza rischiare di scivolare sulle banane.
Suggerirei inoltre di rileggere Dickens, e di vedere se sia il caso si rimettersi ad usare le frustate e le nerbate: ... potrebbero funzionare
Suggerirei anche di provare A CONFRONTARSI con gli adolescenti, e di smetterla di giudicare, se non vogliono essere giudicati anche ... loro (anche perchè mi pare abbiano qualche difficoltà a dimostrare di avere buoni esempi da dare).
Suggerirei infine di rimboccarsi le maniche perchè, fino a prova contraria, i bambini e i ragazzi non creano modelli sociali... gli adulti si.


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sabato 24 novembre 2007

AGENZIE IMMOBILIARI

Agenzie Immobiliari? Grazie, preferisco di no.
Piuttosto faccio personalmente il porta a porta.
Uniamoci e difendiamoci.
Fatal error : NON PARLATE CON L'AGENTE ... traversie nella compravendita della casa
Dedico tutto ciò a ... (non faccio nomi, ma....)
Chi ricordi la programmazione dei computer, così come avveniva qualche anno fa, non ha certo dimenticato la funesta scritta "fatal error" che segnava spietatamente il vecchio monitor nero a carattereri tremolanti verdi e che ti annunciava che... la maionese era impazzita ossia che il programma era andato a ramengo.
Il fatal error, nella mia vicenda di vendere e comprare casa, è stato proprio quello di rivolgermi a AGENZIE IMMOBILIARI per vendere e per comprare.
Ma (mi chiedo solo adesso) perchè ci si rivolge a un'Agenzia Immobiliare e ci si infila in un tunnel spinoso da cui si esce quasi sempre spiumati e alleggeriti?
Io credo che sia una latente sindrome autolesionista che ci assale un po' perchè non abbiamo sufficiente fiducia nelle nostre capacità, un po' perchè influenzati dalla pubblicità o da qualche falso amico.
Ormai c'è Internet, ci sono i giornalini di annunci gratuiti, ci sono i passaparola e le vigorose passeggiate che ci permettono di perlustrare le zone interessate. perchè cadere nelle reti delle Agenzie? Ma si sa.... del senno di poi...
Allora invito a riflettere su alcune inquietanti conclusioni a cui sono giunta dopo aver sperimentato a mie spese le dolci cure di Agenti Immobiliari:
Ci sono solo due categorie di persone che vestono sempre di nero o di antracite in tinta unita, portano grosse scarpe a punta quadra, esibiscono cravattoni pseudoregimental lucidometallizzato, annuiscono ad ogni tua parola elogiandoti sperticatamente (anche se gli sternuti sui fogli del contratto), portano braccialettoni come manette sadomaso tintinnanti su una grossa agenda in finto alcantara borchiato, e profumano di un grevissimo profumo di lysoform al bergamotto.
1) gli impresari delle onoranze funebri
2) gli agenti immobiliari.
Diffidate di entrambi.

Entrambi, infatti, hanno qualche altra spiacevole abitudine in comune; infatti vivono e prosperano sapete come?
a) estraendovi da casa vostra
b) portandovi verso altre dimore
c) incastrandovi in dimensioni e condizioni vessatorie.


Fate un po' voi.
La mia esperienza è abbastanza semplice ma ha avuto risvolti che ancora mi mettono di pessimo umore. Attualmente sono riuscita a concludere la traversia del trasloco, ho acquisito un'esperienza allucinante e un'esperienza da consulente, e potrei dare consigli a questo mondo e quell'altro. Attualmente posso dire che cambiare casa è un'esperienza positiva; che è bello rinnovarsi e ricominciare.
Però prima di affrontare imprese simili bisognerebbe armarsi di diffidenza e sfiducia, arroganza e cinismo. E di un collegio di avvocati.
Tutte caratteristiche che non mi si adattano.
Ma non si sa mai

lunedì 19 novembre 2007

QUESTE OSCENE AUTOPSIE SBANDIERATE


Ammettiamo pure che il diritto dovere di cronaca sia indiscutibile.
Ammettiamo anche che il diritto all'informazione sia blindato.
Ammettiamo altresì che la verità vada detta sempre.
Aggiungiamo che rifiutiamo l'ipocrisia edulcorata.
Agguantiamo il fatto e svisceriamolo pure.

Ma io credo che ci sia un limite.

L'autopsia di Meredith è una pratica indispensabile, dovuta e rigorosa.
La raccolta dei reperti, delle prove, dei frammenti, delle impronte, dei fili, dei peli, delle lievi tracce di qualunque materiale organico è un atto necessario e scientifico che nessuno si sogna di contestare.

Ma il resoconto giornalisticodelle, mi si scusi, tracce rilevate sulla carta igienica usata da un eventuale stupratore, la raccolta di frammenti e liquidi e dna sui tamponi e i prelievi effettuati su una salma già violata e straziata, ma che, un attimo prima era pure una bella, fiorente, giovane, vitale e (forse anche, come tutti i ragazzi) imprudente creatura del nostro tempo, ebbene questo ed altro mi sembra troppo.
Mi sembra morboso, violento, osceno.
Mi sembra imbecille volgarità

Si trovi, per una volta, e al più presto chi ha ucciso.
E magari si eviti che qualche collegio avvocatizio difensivo da tribunale-caimano riesca a farlo o farla discolpare.
Ma smettiamola di uccidere le vittime.


Mariaserena

domenica 18 novembre 2007

NOTE CELLULARI di mariaserena peterlin: NEWS ORGANIZZATE E MEDITATE da Note cellulari

NOTE CELLULARI di mariaserena peterlin: NEWS ORGANIZZATE E MEDITATE da Note cellulari

NEWS ORGANIZZATE E MEDITATE da Note cellulari


Amo le news, perchè liberan la mente

NEWS...dalla TV
1. Isola Famosi : Concorrente si arrampica. (adesso siamo tanto più felici)
2. Che tempo che fa: Aperta la sezione ARCHEO: ospiti M.Buongiorno e A.Venditti
3. GT1 : Ragazzi Basta merendine (Assestato un colpo mortale al bullismo: vogliamo proprio vedere se hanno il coraggio di rubare la torta allo yogurt della mamma salutista … !)

News ...dai Quotidiani Italiani


Napoli: Vietato di fumare anche nei Parchi in presenza di donne incinte bambini: (Il Vesuvio è avvertito)
Napoli
: Guerra contro i parcheggiatori abusivi (Non fermarsi mai, non spegnere mai il motore, lo smog è vita)
Thomas P.Schioppa : Tredicesime tagliate. (Te piaceva ‘o presepe?)


Cronaca rosa e storie d’amore : Rosy & Olli - Frasi da galera : Se per disgrazia trovano qualcosa, ti processano e ti danno l’ergastolo - dice Olindo Romano a Rosa Bazzi - se invece confessi, hai le attenuanti e il rito abbreviato. Dici la verità, che la moglie non c’entra niente ti ha fatto solo l’alibi ecc., ecc... E non becchi niente... (Te piaceva ‘a coltellata…?)

sabato 17 novembre 2007

Inizio di una breve storia : LA VECCHIA SCUOLA MEDIA


La scuola media alla fine degli anni cinquanta non era ancora scuola dell'obbligo, e i nostri maestri la sconsigliavano ai bambini di quinta elementare che non consideravano abbastanza dotati o semplicemente quando provenivano da famiglie troppo povere o con troppi problemi per aver tempo di seguire i figli che andavano a scuola.
Frasi del tipo: "E' figlio di contadini...(o di uno spazzino, o di una donna di servizio) ed è meglio mandarlo all'Avviamento" erano dette senza perplessità né scrupoli e non pochi dei nostri compagni seguivano l'aureo suggerimento e all'età di undici anni erano non solo iscritti alla scuola di Avviamento, ma già preselezionati per non potersi più iscrivere né al liceo né tanto meno all'Università.
Al termine della quinta elementare gli scolari sosteneva l'esame di Licenza con una commissione di maestri interni alla scuola ed un ispettore esterno; affrontavano gli scritti, tema e problema, e gli orali in tutte le materie.
Chi non era distolto dalla Scuola Media dai buoni consigli dei maestri si trovava ad affrontare un altro esame, quello di Ammissione alla Scuola Media.

Responsabilità dell'educazione


Le Note cellulari sull'EDUCAZIONE DEI SENTIMENTI

Scrivo qui una semplice riflessione. Sulla scia delle reazioni di queste giornate (che avrebbero dovuto essere solo festive, e invece...) ci siamo chiesti che senso abbia definirsi tutti fratelli, quando così spesso emerge, nel comportamento degli uomini, più l'istinto e il comportamento di Caino che non la mitezza di Abele. Il più antico fratricidio, che oggi si ripete così spesso, significa forse che è necessario trovare un nuovo modo di amare? significa che l'amore non ha più posto nella nostra società?
Quella che segue è la risposta che ho trovato, per ora.
Ma siccome pensando insieme si trovano risposte migliori sarei ben lieta di confrontare questi miei pensieri con altri.

Credo che sia difficile amare quando si ha paura. Ma più ancora credo che l'amore non sia un sentimento facile, spontaneo e naturale: penso invece che si debba essere educati anche ai sentimenti e all'amore. Naturali e spontanei sono il senso egoistico e il soddisfacimento di bisogni ed istinti.
Negli umani questo non porta al vivere nella pace e nella fratellanza e può essere, anzi, dannoso; perciò i sentimenti devono essere coltivati e instillati con l'esempio, con la costanza, con la capacità di far ragionare. L'indole ci porta attitudini (buone o non buone), talenti e capacità; l'educazione ci insegna a reprimere la tendenza alla sopraffazione, all'egoismo, al desiderio di dominare. La società civile ha scritto leggi e regole, le ha imposte e insegnate. La civiltà consiste anche in questo.Senza un'accettazione delle leggi non c'è più il diritto; e torneremmo all' homo homini lupus di brutta memoria.
Voler bene agli altri significa anche tener conto anche di un bene comune, di un bene generoso e rispettoso verso la società e l'umanità.
Ostinarsi a trasmettere amore senza istruire ed educare non funziona, non può funzionare. Trasmettere solidarietà senza leggi nemmeno.

No, non siamo figli delle stelle

Horror ed orrori dal mito alla cronaca

Vorrei avere altre parole da dire, da disegnare e da inventare.
Ma forse non servirebbe.
Più cerco di analizzare e capire, più sono tentata di pensare che non c'è niente da capire.
Le storie orribili e macabre sono sempre esistite.
Ma il nostro tempo, si dice, non può fare a meno di spettacolarizzarle: una verità, ma incompleta.
Un'altra verità incompleta è lo scandalo: quello che grida, che condanna, che rinnega. Quello che dice che non è possibile, che non si può accettare.
O quello mediatico, che usa stupide metafore ed ossimori idioti come "le parole sono pietre","la risposta è il silenzio assordante" o ci aspetta "dietro l'angolo" o, "in una qualche misura si può definire aberrante."
(In una qualche misura il linguaggio giornalistico è dunque imbecille? n.d.r.)
Allora partiamo da una notizia contemporanea:
Ragazza investita e decapitata da un autobus: i compagni di scuola ne filmano il corpo in agonia e la morte.
E risaliamo a notizie dal mondo degli antichi miti:
1. Madre tradita dal padre dei suoi figli li uccide, li cucina e li serve in tavola al fedifrago.
(Medea : news: da Euripide, Seneca, Ovidio e & altri in prosa, in musica e in versi )
oppure
2. Figlio uccide il padre, compie involontario incesto con sua madre che concepisce alcuni figli due dei quali si uccidono a vicenda, la madre s'impicca lui si acceca. (Edipo : Sofocle & altri in prosa, in musica e in versi)

Possiamo dire infatti che il mondo antico creava e poi spettacolarizzava questi esempi (e molti altri) proponendoli in forma di tragedia per , ipotizzano gli studiosi, arrivare alla catarsi.

Ma diamo ora un'occhiata a due realtà storiche comunemente conosciute:

1. Legislatore di Sparta, città del Peloponneso, impone che i neonati dormano all'aperto per selezionare i più forti ed eliminare i deboli e ordina che quelli portatori di handicap siano soppressi.
2. Cittadini romani assistono euforici allo spassoso spettacolo di esseri umani divorati da belve.

Non sono forse pratiche, usanze ed azioni che il mondo antico considerava legittime, lecite e legali?
Potremmo forse dichiarare che gli spartani o i romani (!) fossero incivili e barbari?
Ma restringiamo l'analisi alla storia Europea.
E' retorico affermare che in Europa l'umanità si è evoluta e la nostra cultura è approdata a convinzioni e principi fondati sul riconoscimento dell'eguaglianza? Non abbiamo elaborato nuovi fondamenti del contratto sociale e della civile convivenza?
Non abbiamo abbracciato una morale laica? Non abbiamo rispettato o convissuto in vario modo con la fede religiosa e con il cristianesimo con il quale ci si è comunque confrontati?
Se questo è vero perchè è accaduto che i comportamenti di alcuni adulti e alcuni giovani siano in netto contrasto con conquiste civili e sociali, morali, religiose ed umane che consideravamo acquisite e consolidate?
Come mai è venuta a mancare la tradizione, o meglio la consuetudine a trasmettere, valorizzare e testimoniare tutto ciò?
Noi vorremmo che i nostri giovani e i ragazzi attraversassero indenni le quotidiane esperienze visive ed emotive degli orrori reali e concreti, oppure di quelli immaginari ma iper-realistici raccontati in fiction e film, o simulati nei video più diversi nonché nei giochi e ne uscissero puri e purificati come agnellini pasquali.
Noi vorremmo convincerci che i ragazzi possano ascoltare quotidiani predicatori di fatuità indecenti, possano subire l'impatto mediatico e osservare modelli di ignoranti entità palestrate e levigate smidollati e nullafacenti ed imparare il senso del dovere, il rispetto, la responsabilità.

Non è così. Non ci illudiamo.

Qui non si tratta di demonizzare la realtà, o nell'accezione più estesa, la fiction (filmica, televisiva, scritta in romanzi, elettronica e via dicendo).
Si tratta invece di ammettere che, nella quotidiana vita famigliare, scolastica e di relazione sociale manca l'anello di congiunzione.
Manca o viene a mancare la formazione dei giovani; latitano, o sono carenti e insufficienti, l'educazione dei sentimenti, l'evoluzione culturale, la trasmissione di convinzioni morali.
Manca tutto questo e non tanto perchè non c'è tempo, non si è capaci o si è distratti.
Manca perchè non c'è il coraggio. Perchè c'è troppa pigrizia mentale e morale. Perchè si fa tanta palestra ma poca fatica, perchè non ci si mette alla prova, perchè educare è faticoso, o perchè ci vergogniamo dei nostri principi (o di quelli che avevamo ereditato dalle famiglie di tradizione) che non abbiamo o non vogliamo avere più.

Per cui, se casomai vogliamo uscirne, nessuno si può tirare indietro e ognuno deve fare la sua parte... artigianalmente.
E quanto più ci si scandalizza, quanto più pensiamo di avere una coscienza moralmente vigile e attiva, quanto più ci sentiamo distinti e separati dalla barbarie tanto più ci dovremmo impegnare.

Personalmente non mi aspetto cambiamenti a breve.
Però sono certa che questa volta è necessario ricostruire dal "basso". Infatti i cosiddetti vertici politici, culturali e sociali sono precipitati e non danno altro che cattivi esempi.
E se le risse da stadio sono un frutto dell'ignoranza e della violenza, di chi sono figli gli indegni spettacoli di senatori e deputati che, invece di seguire i principescamente remunerati lavori parlamentari, leggono il giornale, telefonano, dormono oppure gridano, si insultano, e sfiorano lo scontro personale (evitato solo per le evidenti carenze fisico-motorie)?