Notturni, come flussi paralleli,
corrono umani imprigionati e soli
avvolti nelle plastiche lamiere.
Vettori sotterranei e anonimanti
dove il respiro la sua sosta trova
tra scosse, allunghi e strappi di ripresa.
Note le strade sconosciuti i volti
scorrono sulle ruote, ma i colori
sembrano oblique luci azzurreggianti.
Il neon scolpisce quelle facce chine.
Le teste ciondolanti e rassegnate
dove sta rinserrato ogni destino.
In superficie scorrono le strade:
oblunghe luci di fanali inquieti
scorrono perlustrando sull'asfalto:
cercano forme note e ansiose voci.
Subito sfreccia un treno indifferente,
dentro altre teste ciondolanti inani
sembrano noncuranti, ma ciascuno
segretamente un porto al cuore cerca.
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