chi sono

Sono Maria Serena, ho insegnato letteratura italiana. Oggi scrivo e sono qui per riflettere, dialogare raccontare. I miei interessi sono rivolti alla comune condizione umana, anche quella raccontata dalla letteratura. Vorrei partecipare alla costruzione di un pensiero nuovo e diverso, fondato su radici antiche, che riconosca uguaglianza e giustizia a tutti.

domenica 2 dicembre 2007

Roberto Benigni lusinga ma non convince

BENIGNI tratta l'ALIGHIERI DA PAR SUO - ma è sguaiataggine

Benigni show tra sesso e politica titola il Corriere.it
"Un fiume in piena tra calambour [ma si scrive calembour... cari giornalisti del Corrierone ndr] , satira politica e frequenti richiami a battute su temi sessuali e «parolacce» volutamente inserite qua e là."
Infatti è stato così. Ma cosa significa "Parolacce volutamente inserite?" Significa forse che possono ... scappare incontrollate?
In effetti una sensazione di scarso controllo si è percepita e l'ho avuta anche io.
Certamente Benigni dava l'impressione di essere del tutto a suo agio: ammiccante, faceto, brillante funambolo di parole: ma le battute erano tutte giocate e sostenute su una volgarità poco conciliabile con l'orario dello spettacolo, diffuso in prima serata, e oltretutto poco coerente con la funzione educativa che l'illuminato Fioroni Ministro della Pubblica Istruzione vorrebbe attribuirgli.
Sarà un bell'insegnamento portare le scolaresche in aula-proiezione a visionare il dvd del comico che avrebbe dovuto illustrare la Commedia e leggere Dante.

Per farla breve: dopo un lungo esordio politico-sessuale Benigni ha attaccato una sperticata orazione nazionalista dedicata all'elogio dell'italianità. A quanto pare ci siamo inventati qualsiasi cosa e qualsiasi disciplina o scienza: dalla musica alla pittura, dalla filosofia all'architettura.
Simili sermoni li teneva la mia maestra Raffaella Frateiacci che ricordo sempre con grande affetto. Ma la mia maestra elogiava la cultura e l'arte italiana spronandoci a farcene degni eredi, non boriosi sponsor. Invece il Benigni ha strologato a tutto tondo infilando tutta una serie di patetiche vanterie scontate anche se, di questi tempi, tutto sommato gradevoli e gratificanti. (Facciamolo ambasciatore in Romania)
Taccio dell'Alighieri trattato come un fantoccio a cui il Benigni ha fatto dire di tutto.
Qualsiasi pensiero benigniano folle o mediocre, ispirato o digerito che fosse è stato attribuito a Dante: "Dio ha bisogno dell'uomo e non l'uomo di Dio", "si può andare verso la fede senza crederci", "alla fine del nostro viaggio incontreremo noi stessi" e via straparlando con assoluta ignoranza e indifferenza rispetto alla cultura dantesca. Per di più nominando Tommaso d'Aquino e i padri della Chiesa come se fossero i suoi compagni di merenda, ma senza mai citarne una riga. Anche perchè studi simili fanno tremare le vene e i polsi ai maggiori studiosi e sono pane di scienza per tempre robuste, non per divulgatori di ortaggi ed altri piselli quali il nostro ha dimostrato stasera di essere.
Meglio avrebbe fatto il Benigni a fermarsi alla satira politica, che gli viene assai bene.
Per farsi esegeti e filologi di Dante non basta esser toscani e Fiorentini (ma lui poi è di Prato no?).
La toscanità va benissimo per parlare del lardo di Colonnata .
E lì ci si dovrebbe fermare pudicamente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Proprio vero

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente! Benigni mi irrita quando parla di Dante...sarà forse perchè proprio qualche giorno fa ho sostenuto un esame di Letteratura Italiana con uno dei maggiori dantisti (alias Emilio Pasquini)!

Firmato, una studentessa di Lettere dell'Alma Mater Studiorum, l'università di Bologna!