chi sono

Sono Maria Serena, ho insegnato letteratura italiana. Oggi scrivo e sono qui per riflettere, dialogare raccontare. I miei interessi sono rivolti alla comune condizione umana, anche quella raccontata dalla letteratura. Vorrei partecipare alla costruzione di un pensiero nuovo e diverso, fondato su radici antiche, che riconosca uguaglianza e giustizia a tutti.

venerdì 27 gennaio 2023

Nel nome della memoria

 Chi, come me, ha avuto una famiglia (e già questa è un’eccezione) che ha trasmesso i valori, di cui tanto si parla e poco si pratica, il messaggio del tragico dolore per la vergogna dell’olocausto è stato una costante della vita e un messaggio costante nella memoria, nel suo nome.

Le ricorrenze sono fondamentali per trasmettere sempre quel messaggio e rinnovare quei valori.

La viva speranza è che non se ne faccia un ossessionante baraccone mediatico e politico che serva ad acchiappare consensi.

Se accadesse questo oltre a infangare un dolore che deve essere di tutti, e nostro il lutto, si ritornerebbe a dar spazio e voce a quelle infami logiche di propaganda, nonostante le eventuali buone intenzioni.
Infatti se tutto nacque da una disumana, corrotta e abietta ideologia fu proprio l’infame propaganda a rendere possibile che quel dolore, che poteva essere condannato e rifiutato da tutti, sia divenuto reale tortura, devastazione di vite e morte atroce di milioni di esseri umani scientificamente perpetrata.
Ed è proprio quando l’atrocità dei delitti può diventare, e senza scandalo, addirittura “legge” di uno stato che l’umanità cede, e lo ha fatto, lo scettro ai demoni più crudeli e sghignazzanti.

Mi verrebbe da dire il solito “giù le mani da…” ma sarebbe comunque un seme di moralismo supponente e negativo che si deve fuggire.