chi sono

Sono Maria Serena, ho insegnato letteratura italiana. Oggi scrivo e sono qui per riflettere, dialogare raccontare. I miei interessi sono rivolti alla comune condizione umana, anche quella raccontata dalla letteratura. Vorrei partecipare alla costruzione di un pensiero nuovo e diverso, fondato su radici antiche, che riconosca uguaglianza e giustizia a tutti.

sabato 23 aprile 2011

Il silenzio imposto dalle certezze - di Mariaserena Peterlin



Il silenzio imposto dalle presunte certezze è come un opaco film di plastica che soffoca il pensiero e lo scambio di idee. E' un silenzio della mente a cui si impedisce di ascoltare perché le si trasmentte la paura delle parole dell'altro. Penso che dove si giudica e dove si proclamano certezze assolute, di quelle che si pretende di imporre a tutti senza né logica né uso di ragione, non c'è, non c'è mai stata e non ci sarà cultura. 
Non può esservi per il semplice motivo che chi giudica ed ha certezze assolute della cultura se ne infischia e pratica la prevaricazione nelle sue diverse forme. 
Una prevaricazione, ad esempio, è quella di far credere che non serve conoscere, ma basta esserci e possedere. 
La cultura, però, non è una meta che si possiede e su cui si sta come un territorio coloniale conquistato, ma è un processo in atto ed in evoluzione; le certezze e le sentenze invece sono come le lapidi che commemorano il passato e sostituendolo al progetto di futuro.

2 commenti:

Emanuele Gianturco ha detto...

Ma la cultura non è proprio la ricerca fatta nell'incertezza ? Non è anche la curiosità che è movimento di chi non conosce. Avere certezze è come chiudere la mente.

Serena Peterlin ha detto...

La ricerca, infatti, è anche tensione verso, è autoverifica :-)