chi sono

Sono Maria Serena, ho insegnato letteratura italiana. Oggi scrivo e sono qui per riflettere, dialogare raccontare. I miei interessi sono rivolti alla comune condizione umana, anche quella raccontata dalla letteratura. Vorrei partecipare alla costruzione di un pensiero nuovo e diverso, fondato su radici antiche, che riconosca uguaglianza e giustizia a tutti.

lunedì 1 ottobre 2012

tra shampoo e tagliata la rivoluzione può attendere?



La lavanderia di cervelli ha fatto un buon lavoro. 
Sbiancate le idee, candeggiate le passioni, siamo al grado zero di “ciò che non siamo ciò che non vogliamo”, ma noi adulti speriamo comunque.
Sento la ragazza che lava i capelli dalla mia parrucchiera (sfrattata) indignata… sai perché? Lo racconta lei:  al ristorante lei paga la tagliata 25 euro mentre sa visto che al politico del tavolo accanto la fanno pagare 2 euro.
“È tutto un magna-magna” commenta sagace. 
Già.
La ragazza è una brava lavoratrice, prende una miseria ed è precaria, ma vive con mamma e usa l’automobile per venire al lavoro, non l’autobus perché fa schifo. Si paga benzina, un po’ di look, un w/e di vacanze e… la tagliata, ma non scenderà mai in piazza. Eppure la camicia bianca da rivoluzionaria e tanti buoni motivi ce li avrebbe.
Come risveglieremo le tante giovani anime addormentate?

2 commenti:

Unknown ha detto...

I vecchi comunisti lo sapevano, che per essere rivoluzionari bisogna essere poveri per davvero. Se proprio si vuole capire che sapore ha la rivoluzione, bisogna guardare alla Sardegna, dove ormai non hanno più nulla da perdere.

Serena Peterlin ha detto...

Hai proprio ragione Lucia!
grazie :)