La prima è questa: "Il Bravo Prof ".
A proposito di questo argomento, complesso e certamente da non considerarsi concluso, e a proposito di un'interessante riflessione di Francesco Consoli, che riguarda il tema da vicino, aggiungerei solo un pensiero collaterale.
Fare l'insegnante significa aver scelto un lavoro
difficile, spesso non supportato da elementi essenziali; si affrontano
infatti un insieme di grosse difficoltà oggettive molto spesso presenti
contemporaneamente. Ed è anche vero che l'inerzia non penalizza mentre l'agire,
spesso, sì.
Tuttavia questo mestiere non è un mestiere come gli altri e io
non mi rassegnavo a farlo passivamente come adesso non riesco a parlarne
passivamente. La vita a scuola è vita di relazione; se non ci si sente adatti è
meglio non fare l'insegnante; se ci si sente adatti e ci si mette in quella
prospettiva, allora la relazione è la chiave per iniziare a lavorare coi
ragazzi. E forse sarebbe utile assumere la mentalità del seminatore più che
quella del costruttore o del manager. Preparo, rifletto, lavoro, rifletto,
semino, attendo: verifico me stesso e il mio risultato: ma so, devo sapere, che non dipende solo da me.
io la penso così |
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