chi sono

Sono Maria Serena, ho insegnato letteratura italiana. Oggi scrivo e sono qui per riflettere, dialogare raccontare. I miei interessi sono rivolti alla comune condizione umana, anche quella raccontata dalla letteratura. Vorrei partecipare alla costruzione di un pensiero nuovo e diverso, fondato su radici antiche, che riconosca uguaglianza e giustizia a tutti.

mercoledì 21 marzo 2012

Profumo di Liceo Sportivo e... Classico allarme

Recentemente il Ministro Profumo ha annunciato che il "Liceo Sportivo", di gelminiana ideazione, si farà entro il 2013.
Pare sarà una ramificazione dello scientifico. Si sono subito azionati i classici allarmi  poiché è stato chiarito che sarà caratterizzato da " un incremento delle ore di educazione fisica e delle discipline connesse alla gestione del fenomeno sportivo " e siccome il monte ore non è elastico è molto probabile che diminuiranno quelle di Latino, di Arte o Filosofia, per tacere dell' Italiano. Insomma qualcuno ha paventato un liceo con il culto dell'efficienza muscolare e dello splendore del fisico a scapito della mente col bel risultato che le future generazioni non conosceranno Catullo o Botticelli, ma saranno in grado di gareggiare ai campionati.
Chi conosce bene la realtà giovanile, quella quotidiana e concreta, quella che si può osservare da lontano ma è meglio tener d’occhio da vicino, sa già che per molti adolescenti il mito dello splendore muscolare è già qui. Sa che per loro il corpo è tutto, l’immagine è religione. E sa già anche che per nutrire questi giovani cervelli e attivarli occorre andare alla ricerca di percorsi difficili. A volte potrebbero funzionare anche i miti o Botticelli e Catullo o la lauda medievale, ma molte altre volte, riproporre sic et simpliciter la scuola classica sarebbe come parlare “una lingua che più non si sa”, sarebbe come voler far viaggiare una diligenza in autostrada. E noi che ci siamo nutriti di classici ne siamo parecchio sgomenti e un tantino incavolati.
Gelmini ha già fatto abbastanza danni e, al tempo, è apparso chiaro che cercava di sviluppare un modello di istruzione che le assomigliasse, compreso una divisa da motoria tutto rigida e formale, possibilmente indossata sotto al grembiulino.
L’accademico Profumo, soavemente, sorvola la scuola (non l’accademia) e si libra su una sconosciuta realtà giovanile ben diversa da quella di ben allevati rampolli di famiglie selezionate. Sembra infatti abbia tirato le sue conclusioni: questi giovani sono scarti di produzione, vogliono muscoli? e muscoli siano. Vogliono non studiare, e allora facciamone dei bestioni pronti all’uso fisico.
Ma non funziona così. 
Anzi la scuola e lo sport non funzionano così.
Spetterebbe alle centinaia di migliaia di docenti in servizio ribellarsi (il loro numero si stima intorno al milione).
Perché non lo facciamo? Forse un po' di  motoria ci  ri-metterebbe in azione?

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