Si sente anche dire anche che non si può andare all’assalto delle ingiustizie con una fionda.
Ma io ho stima dell'efficacia delle fionde e non smetterò mai di considerarne anche la purezza simbolica (sì ho scritto proprio purezza e lo ribadisco).
Ho ben sperimentata la pratica che agisce nel presente e risponde, ad esempio nella scuola, ai ragazzi, avversando il potere ogni volta che lo si vede applicato ottusamente anche con un linguaggio che ne evidenzia tutto il peso brutale.
Non si vive davvero nel presente della vita senza guardare e pensare al futuro e modificando prospetticamente il presente.
La fionda è questo: la ribellione personale, quella che non attende l’assemblea dei molti, né l’ammiccamento, né il consenso della cordata, né le garanzie di un negoziato; ma lancia la sua sfida e ci mette testa, cuore e faccia.
Con quella sfida la fionda si batte ed ottiene: lì ed adesso per il domani.
Nella vita quotidiana possiamo già fare molto di più che lamentarci o adattarci.
Molto, molto di più.
Il dissenso è libero, come un sasso virtuale lanciato in una torpida rete e che ne moltiplica le oscillazioni e i segnali. Non è un’arma inutile. Ma forse bisogna imparare ad usarla.
Nella vita quotidiana possiamo già fare molto di più che lamentarci o adattarci.
Molto, molto di più.
Il dissenso è libero, come un sasso virtuale lanciato in una torpida rete e che ne moltiplica le oscillazioni e i segnali. Non è un’arma inutile. Ma forse bisogna imparare ad usarla.
Lancio con la mia fionda il sasso-parola nella rete, la fionda rincula e vibra; l’energia me ne è restituita, e certo non si disperderà.
2 commenti:
Sono al suo fianco, con la fionda tesa e pronta, caricata a parole, puntata sul silenzio della rassegnazione
Emanuele :-) grazie!
Credo fortemente nella ribellione personale, ma con te al mio fianco ed altri non silenziosi amici possiamo far fischiare forte le nostre armi pure ed energiche!
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