chi sono

Sono Maria Serena, ho insegnato letteratura italiana. Oggi scrivo e sono qui per riflettere, dialogare raccontare. I miei interessi sono rivolti alla comune condizione umana, anche quella raccontata dalla letteratura. Vorrei partecipare alla costruzione di un pensiero nuovo e diverso, fondato su radici antiche, che riconosca uguaglianza e giustizia a tutti.

mercoledì 14 maggio 2008

PROTEGGIAMO I BAMBINI



Proteggiamo i bambini

Un articolo di Maria Serena Peterlin
per Edunet BLOG
Una lettera scarlatta virtuale. Un marchio infamante colpisca chiunque insidia l’infanzia
L’avvincente romanzo di Nathaniel Hawthorne, poi tradotto in un film di discreto successo, è una denuncia dell’intolleranza, poiché la “A” scarlatta marchiava l’adultera e, se a volte poteva diventava una tragica infamia, rappresentava sempre una punizione disumana (l’adulterio, reato demodé, si risolve altrimenti).
Però, a volte e per reazione indignata, viene il desiderio di immaginare un modo di rendere immediatamente riconoscibili gli individui che si macchiano di infamie e reati violenti quali la pedofilia, l’abuso, il rapimento contro i bambini o addirittura i neonati.
Il fatto più recente accaduto a Napoli ieri sera. Ed è proprio uno di quelli che suscita orrore e sdegno .
La cronaca, e non la nostra ancestrale paura di ciò che perseguita da sempre l’immaginazione di genitori e di famiglie, registra un fatto realmente accaduto a Napoli, Via Principe di Napoli, a Ponticelli. Una rom si è introdotta in un appartamento e ha rapito una neonata dal suo seggiolone. Fortunatamente la mamma è riuscita a raggiungerla in tempo ed ha ripreso la sua bambina.
Sono fatti che non possiamo accettare, sono evidenze che smentiscono la politica, buonistica, della giustizia all’insegna del “cittadini arrangiatevi”. Sia detto chiaramente:non possiamo e non intediamo CHIEDERE di marchiare, con una lettera scarlatta la fronte di pedofili, rapitori, violentatori di bambini. Però è necessario creare intorno al nostri bambini una barriera protettiva che scoraggi al massimo l’intenzione criminosa. Se accade che anche i famiglia ci siano abusi si intervenga, perché è possibile farlo.
Ma non possiamo accettare che si continui a generalizzare e a calunniare le famiglie per proteggere i veri delinquenti. Facciamo presto.

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