Passerelle. Sceneggiate. Spettacolo. Recite con soggetto.
Infatti sono animati da personaggi che recitano, quindi rappresentano una pseudo realtà: scene, atti unici, dialoghi, cori o monologhi ma tutti esclusivamente diretti, orchestrati, organizzati con tanto di copione e ruoli.
Ho smesso di pensare che propongano idee, opinioni, riflessioni.
I protagonisti sono simili, in peggio, alle maschere della Commedia dell'Arte che, almeno, improvvisavano, pur rimanendo nel ruolo del personaggio. In peggio perché più brutti e perché non rischiano i fischi ma stanno a contratto.
Potremmo almeno noi smettere di considerarli con serietà ed attenzione.
Ma penso che ci riusciremo in pochi perché anche il telespettatore è ormai personaggio che recita e, purtroppo, non riesce a smettere.
Il telespettatore infatti è membro che fa parte della rappresentazione e ne è attore passivo.
Il telespettatore, fateci caso, si convince di essere intelligentemente critico perché invece di guardare un film o uno spettacolo leggero o serio qualsiasi (documentari, musica, Barnaby et similia) vede Gruber, Floris, Berlinguer, Fazio, Vespa (!) , Porro o Formigli e potremmo continuare elencandoli quasi tutti.
Invece no.
Non è intelligentemente critico è passivamente credulone, chiedo scusa, pesantemente dipendente. Ritiene in buona fede di stare facendo di tutto per informarsi, invece ne è formato e conformato.
I conduttori? Fanno solo il loro lavoro.
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