chi sono

Sono Maria Serena, ho insegnato letteratura italiana. Oggi scrivo e sono qui per riflettere, dialogare raccontare. I miei interessi sono rivolti alla comune condizione umana, anche quella raccontata dalla letteratura. Vorrei partecipare alla costruzione di un pensiero nuovo e diverso, fondato su radici antiche, che riconosca uguaglianza e giustizia a tutti.

lunedì 18 agosto 2008

Olimpiadi: Medaglie esentasse?

CAMPIONI, ANCHE IN TIRCHIERIA...
Non è questione di tempi di vacche (grasse o magre), né di tempi di par condicio (calcio-atletica). E’ una questione di feeling, come al solito. E sarebbe interessante capire se gli olimpionici italiani questo feeling lo sentono con i furbi e con i privilegiati o con gli onesti e i lavoratori. Probabilmente da quando si è pensato bene di fare un brutto funerale all’idea socialista sono passati in secondo e terzo piano le parole, lavoro, lavoratore, giustizia sociale uguaglianza e così via. Però anche per una questione di immagine (tanto cara ai nostri giovani baldanzosamente pechinesi) i suddetti atleti di new generation avrebbero potuto, come dire, evitare il mugugno e la pretesa.
Evitare di pietire una ridicola solidarietà sulle tasse ai premi ottenuti, evitare di confrontarsi con altri sportivi, evitare di dedicare a se stessi (Pellegrini) la vittoria, evitare insomma sia l’autocelebrazione sia il vittimismo.
Le tasse si pagano, sportivamente o meno.
L’Italia paga: i ticket anche sulle medicine, le tasse sulle pensioni e gli stipendi, balzelli e imposte su tutto; paga senza fiatare.
E invece loro argentati e dorati, ma con una splendente faccia di bronzo, alzano la voce e fanno polverone?
A regà; datevi una bella regolata. E’ una questione di feeling: l’Italia vi ha amato perché vincete, perché potreste essere d’esempio, perché siete una bella immagine. Ma l’Italia potrebbe fare anche a meno delle vostre prestazioni, mentre non può fare a meno dei milioni di campioni del lavoro e della vita onesta che quotidianamente, come dicono oggi gli eleganti dello stile linguistico libero, si “fanno un mazzo tanto”.
Per cui pascolate sui vostri premi e sui vostri ingaggi di generosi sponsor. E non rompeteci il feeling.

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