da ieri, di ieri?
La quaestio non mi sembra sia : può parlar di #scuola
chi scuola la fa, chi entra ogni giorno nelle aule, chi ha anni di servizi eccetera.
Mi sembra sia invece che ne possa parlar chiunque, partendo dall'idea o
l'ottica che l'opinione sia diversamente calibrata.
Se parlo di ospedali, di cantieri, di politica, di ferrovie, di commercio non
devo essere necessariamente medico, ingegnere, senatore, capotreno o direttore
di un supermercato.
La scuola è tanto e provo a dirne qualcosa.
È ambiente di relazione, è formazione, è società, è fondazione di futuro, è
luogo di lavoro e vita, è trasmissione e ricezione, è dialogo, è progetto di
pensiero critico, è mappa per essere cittadina e cittadino. È esercizio di
diritti civili e sociali.
E poi ci sono i #contenuti. Su quelli si tratta e disegnano itinerari.
Ma se ne può parlare, ne dobbiamo parlare, anche da posizioni di contrasto.
Anche dal mio scranno dinosaurico.
E sempre non dimenticando a casa il viatico: ironia e affetto, impegno e
passione.
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