Parole
io vorrei,
luminescenti
per scriverle nel buio
della stanza
mentre all’attesa, tra la
veglia e il sonno,
il
mio pensiero, infine, s’abbandona.
Essere non vorrei mentre
io scrivo
in debito alla mente
razionale
e nemmeno rileggere a
formare
catene di parole
riordinate.
Sospesa, scriverei per
ricordare
momenti incoerenti in cui,
nascendo,
senza ancora il respiro
nella gola,
ebbi la voce pronta, al
riso e al pianto.
Quel distacco mi pesa più
di allora
né ritornare chiedo ma
che solo,
solo il ricordo, viva
lentamente
in un segno che sia
luminescente.
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